Scorpio Rising, un dettame per il cinema moderno

SCORPIO RISING

Scorpio Rising (1964) rappresenta una pietra miliare del Cinema, e non solo quello "breve".

L’intera opera del regista Kenneth Anger (all'epoca il dodicesimo cortometraggio in 23 anni) e i suoi interpreti sono permeati da un istinto di autodistruzione e gli ambienti a cui appartengono, privati o collettivi, pervasi da una lugubre ma anche consolatoria aura di morte.

Un corto sperimentale che ha imposto nuove regole del linguaggio audiovisivo, oltre che cinematografico, influenzando lo stile di montaggio – l’utilizzo di subliminali inserti fulminei ad interrompere la narrazione – e la correlazione funzionale tra musica e immagini, in una forma innovativa per i registi del tempo e le generazioni a venire.

Come se un filmmaker del 21° secolo avesse viaggiato indietro nel tempo e indicato un modo diverso di raccontare attraverso il video, ponendo le basi per il futuro. Dai maestri del cinema come (diciamone uno su tutti) Martin Scorsese, al videoclip stile MTV (in particolare nella seconda e ultima parte).

Un “mondo nuovo” – per citare Huxley – difficile da eguagliare per influenza culturale e stilistica, tra intuizioni visive radicali e provocatorie, suscitata ammirazione, puro disprezzo e potenziale analitico.

PIT STOP & GO

Il cortometraggio si apre con il titolo e il nome del regista cuciti con borchie luccicanti sul giubbotto di pelle di un motociclista. Anger segue i rituali quotidiani di un gruppo di bikers, in particolare del protagonista Scorpio (Bruce Byron) attraverso una sequenza di azioni tanto ordinarie quanto scioccanti, abusando di panoramiche e carrellate con la macchina da presa.

Lo schermo è percorso da dettagli appassionati: assemblaggi in garage, cromature lucide, grasso, attrezzi, macchinari e brillantina, giocattoli (un bambino gioca in officina con modellini di motociclette e sembra una rimembranza infantile più che una reale presenza) e ancora anelli e distintivi, corpi belli e muscolosi, nudi o chiusi in jeans attillati, stivali riversi a terra.

La personalizzazione dell’uomo e la sua estensione: la motocicletta.

Anger ha definito l’hobby della messa a punto della moto “American mechanical folk art.”

LIVE FAST & DIE YOUNG

Nell'attesa di una notte di follie, Scorpio ozia recluso in camera sua, tra fumetti – machismo VS fanciullezza – fumo di sigarette e il televisore che trasmette vecchi film.

Scorpio si prepara come fosse il suo ultimo viaggio, pronto ad attraversare la notte per l’ultima volta.

Assistiamo alla sua vestizione accurata dentro pelle nera, blue jeans e giacche borchiate, ornamenti e feticci romantici. Scorpio inala sostanze dal naso, si stordisce e va su di giri, mentre le immagini staccano su un suo compagno di gang che sembra specchiarsi nell’obiettivo a campo lungo della telecamera. Le gambe sopra un cono stradale che rimanda inevitabilmente ad un fallo, quasi un preludio alle connotazioni sessuali che seguiranno.

Poi finalmente fuori, verso una notte di perdizione, tra scorribande, un party orgiastico con la sua banda, proseliti deliranti – in cui Scorpio strepita e sbraita simile ad un kaiser imbracciando un fucile – e una drammatica gara di moto.

Il termine della notte si illumina di luce rossa al lampeggiare di una sirena, in attesa che il giorno la rischiari. Ma solo per chi è sopravvissuto.

O forse è solo un delirio onirico, un episodio già avvenuto, una speranza latente e disperata nella mente di un biker “solo” ferito?

DEVIL IN DISGUISE

Le controverse allusioni di Scorpio Rising hanno suscitato, e ancora provocano, sentimenti e impressioni non trascurabili.

Gli uomini sono ritratti come vuoti e superficiali; appassionati certo, ma modellati e costruiti come i loro destrieri motorizzati. Le pose e gli atteggiamenti vengono accostati ad icone del malessere e del disagio pop/hollywoodiano di quei tempi, come Jimmy Dean, Brando, Elvis (presente anche nella colonna sonora con la sua Devil in disguise).

Anger enfatizza in maniera critica l’importanza delle uniformi, l’ideologia, il cameratismo, la religione, paragonando Scorpio a Gesù e mostrando le usanze della banda di bikers come corrispettivi odierni di antichi cerimoniali sacri e pagani. Poi ancora a Hitler (uso di svastiche, divise e altro corredo nazista ricorrente nel finale) e infine al Diavolo (o la morte) in persona attraverso accostamenti visivi spesso folgoranti, tra iconografia figurativa, ornamenti, teschi (su giacche, anelli, pareti, bandiere) e quel cappio appeso in camera di Scorpio come fosse una normale decorazione della stanza.

Un appuntamento rimandato ma di cui ricordarsi??

Film fondamentale dell’underground, questo epico cortometraggio fu girato in 16mm nei garage e dintorni di Brooklyn (NY) alternando al girato originale anche materiale di repertorio: la gara di moto che chiude il film, gli “scandalosi” inserti religiosi e i grandi classici del cinema come IL SELVAGGIO e DRACULA (Browning/Lugosi).

Poco meno di 30 minuti e uno stile semi-documentaristico (come piaceva dichiarare allo stesso Anger) senza dialoghi e un jukebox non-stop di hit anni ‘60 a fare da soundtrack.

Tacciato di oscenità all’uscita, Scorpio Rising è un viaggio tra gli ambienti e l’iconografia dei bikers, una testimonianza della piccola rivoluzione culturale che stava avvenendo nel mondo pop USA. I suoi contenuti, conditi da dettagli hard ed immagini talvolta estreme e provocatorie, causarono già dopo una prima proiezione a Los Angeles, lo sgomento e l'indignazione di buona parte degli spettatori.

Un’ostilità verso l’opera degenerata in manifestazioni e proteste, degenerata in denuncia per oscenità e infine prosciolta dalla Corte Suprema della California, poiché i giudici decisero a favore di Anger.

Perché SCORPIO?

Anger ha dichiarato come il segno zodiacale dello scorpione regoli organi sessuali e macchinari, questo dunque spiegherebbe il titolo del film e i suoi simbolismi. Secondo l’interpretazione astrologica, Scorpio e i suoi adepti sono determinati e intimidatori, dotati di una naturale presenza potente che incute timore e impone rispetto.

In Scorpio Rising l’apparenza è tutto, ma è un’apparenza che inganna, sublimata da oggetti in realtà effimeri; dalla mercificazione di materiali certi e concreti, dagli abbellimenti personali, abbigliamento feticista, edonismo. Un abito di scena destinato unicamente al punto di arrivo risolutivo nella distruzione del desiderio. Nichilista e dissolutivo.

MUSIC IS POWER

Ad impressionare è l’utilizzo innovativo, oggi quasi scontato per i filmmaker, della musica connessa ad inquadrature e dettagli di scena.

Il cortometraggio scorre per 30 minuti con un sottofondo di hit (oggi definite “oldies”) contemporanee al periodo o di poco precedenti. Tutte a tema e studiate per ciascun frammento narrativo; contestuali, provocatorie, taglienti e talvolta sincronizzate – a livello testuale – ad una specifica immagine.

Qui torniamo all'esempio lampante di Scorsese che ha costruito uno stile registico e di montaggio (grazie alla leggendaria Thelma Shoonmaker) sfruttando intuizioni spesso geniali tra musica e video, oltre ad esserne da subito influenzato stilisticamente nel suo primo cortometraggio The Big Shave (1967).

Fools Rush in di Ricky Nelson apre il corto, mentre Scorpio sistema la propria moto in preparazione a qualcosa di folle, appunto, come la diabolica notte che lo attende.

La celebre Blue Velvet di Bobby Vinton (che avrebbe influenzato lo stesso David Lynch nell’omonimo film e la sua celebre scena di apertura) suona durante la vestizione sexy di un biker all’interno della blusa in pelle, jeans e lattice.

Party Lights di Claudine Clark e Torture di Kris Jensen fanno da sottofondo al party omo* che mostra almeno un paio di inquadrature di sottomissione intrise di connotazioni sessuali (si intravede addirittura un pene durante una scherzosa pratica tra i partecipanti) e il montaggio che alterna immagini dei bikers agli apostoli cristiani.

Wipeout dei Surfaris e Point of no return di Gene McDaniels risuonano durante la gara finale, dal tragico epilogo.

La più controversa ed esplicita allusione di Scorpio Rising, causa principale delle indignazioni e proteste all'uscita e successive:

He’s a rebel delle The Crystals fa da colonna sonora durante il montaggio alternato tra la Scorpio Gang ed immagini da una clip che ritrae Gesù e gli apostoli impegnati in diverse azioni accostate a quelle della banda.

Entrambi i gruppi sembrano pronti a sovvertire il sistema e Anger monta i diversi frammenti in maniera geniale, alternando ad esempio i “passi di Scorpio” mentre cammina nella notte alla processione di Gesù attorniato dai fedeli, il miracolo del messia che restituisce la vista ad un mendicante e Scorpio (anche lui dona la rivelazione ai compagni?); e poi lo stacco strepitoso che lega l’entrata in una casa dei religiosi all’ingresso della banda al party orgiastico/demoniaco.

KENNETH STILL ALIVE

Il tema del ritualismo feticistico sarà ripreso in Kustom Kar Kommandos (1965) frammento di 3’ di un progetto mai terminato.

Terza parte del MAGICK LANTERN CYCLE inaugurato con Fireworks.

Citato anche da Roger Corman nel suo I SELVAGGI (1966).

SCORPIO RISING

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