Il progetto MILA, cartonisti del mondo unitevi!

Ma i temi SERI, trovano spazio nell’animazione?

Certo che SI!

Basti pensare a capolavori come “Una tomba per le lucciole” del recentemente scomparso Isao Takahata o a “Il Castello errante di Howl” di Miyazaki, dove la guerra e le sue conseguenze sono le tematiche centrali.

(ma anche Coraline, Mary and Max, Akira e tantissimi altri ovviamente...)

Realizzato da 350 artisti provenienti da ben 35 paesi del mondo, Mila è un cortometraggio pronto a fare la storia proprio per le sue modalità di produzione decisamente insolite, ma anche per un tema che difficilmente entra nei prodotti rivolti ai bambini: quello della guerra.

Ispirata dai racconti della madre, la regista Cinzia Angelini narra la storia di Mila, una bambina che perde la famiglia durante la guerra a Trento, in Italia. Grazie all'aiuto di una giovane donna, Mila sopravvive a un bombardamento devastante ma perde anche la casa che la ospitava. La piccola non ha più nulla e stringe a sé gli ultimi resti del suo passato: un cappello ormai logoro e un biglietto del carosello ridotto a brandelli. Nella casa la bambina trova conforto in un cavallo a dondolo e in un carillon, due oggetti che le ricordano la madre, tenendo vividi i ricordi e stimolando la sua immaginazione.

La giovane donna che la ospita ripara come può il suo cappello, un semplice gesto che diventa il simbolo di un rapporto che si cuce e si intreccia saldamente tra le protagoniste. Donna e bambina sopravvivono così alla devastazione della guerra e, superando il trauma della perdita,  trovano insieme la salvezza e il conforto per iniziare una nuova vita insieme.

La regista Cinzia Angelini, una delle rare figure femminili nel mondo dell’animazione, dal ‘97 vive e lavora a Los Angeles dove si è affermata come professionista lavorando in numerose produzioni di alto livello. Da citare: Prince of Egypt”, “Spider-man 2″, “Meet the Robinsons fino ai celebri Cattivissimo Mee Minions”. Attualmente sta lavorando, proprio grazie a Mila, ad un film su Malala Yousafzai.

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Cinzia Angelini

«Per rendere il progetto più internazionale possibile, il nome Mila è stato scelto perché pronunciabile allo stesso modo sia in italiano che in inglese. Nel cortometraggio i dialoghi sono assenti e questo aspetto ti forza a rendere molto chiare le altre azioni, le scene... è un buon esercizio per portar fuori le emozioni dai personaggi. A volte il dialogo viene usato troppo e diventa la scorciatoia veloce per esprimere qualcosa, mentre lavorando solo con la recitazione le emozioni e i messaggi restano più impressi»                                                                             

Tutti color che lavorano al progetto sono volontari e hanno potuto portare avanti questo piccolo sogno grazie a una campagna di raccolta fondi su Indiegogo che ha raccolto circa 60.000 dollari in donazioni. Il corto finale sarà di 15 minuti e sarà distribuito nei festival, auspicando nel frattempo l'arrivo di produttori coraggiosi che lo trasformino in lungometraggio. L’Unicef ha deciso di sostenere il progetto indicando Mila come simbolo di tutti quei bambini che, in ogni epoca e in tutto il pianeta sono in pericolo. Bambini costretti dalla guerra a separazioni, fuga, violenza, povertà e sfruttamento.

Se volete supportare questa bella realtà o regalarvi un gadget ufficiale, cliccate qui...

Nel frattempo, godetevi il trailer e le prime immagini dell'opera

 Il vostro affezionatissimo Keyser vi ringrazia e vi saluta.

E come sempre prende e...

"sparisce!"