Qual è uno dei più importanti motori delle nostre azioni? Ci aiuta a scoprirlo un dei corti d’animazione candidati all’Oscar
Fox and The Whale (La Volpe e La Balena)
“La mia personale ispirazione è stata la scienza e l'esplorazione dello spazio, cercando di ricreare le atmosfere delle immagini che ci ha inviato il telescopio spaziale Hubble.
C'è qualcosa di così ammirevole e così umile in questa ricerca della conoscenza, stare sull’orlo dell'abisso e chiedermi cosa c'è oltre. Quella profonda spinta che ci ha portato fuori dalle caverne, a scalare montagne, ad attraversare gli oceani...
Le ricerche pionieristiche non offrono mai alcuna garanzia di successo, tuttavia continuiamo a superare i fallimenti.
Fox and The Whale è stato il mio tentativo di catturare questo sentimento.” Robin Joseph
In questo splendido cortometraggio, già vincitore di parecchi premi, una volpe curiosa insegue una balena inafferrabile in un viaggio alla ricerca dell’ignoto e della scoperta. Un progetto indipendente e autofinanziato a cui Robin (regista canadese di origine indiana) ha deciso di dedicare 16 mesi di lavoro.
In precedenza aveva collaborato con la Pixar per Inside Out e con la Illumination per Cattivissimo Me.
LA TECNICA: UN MIX DI 2D E 3D
L’idea iniziale era di fare un’animazione 2D usando solo Photoshop, ma poi la fidanzata Kim Leow, un’animatrice 3D di prim’ordine, lo ha convinto che unendo le due tecniche avrebbe ottenuto un risultato di livello superiore. E aveva ragione, infatti, la computer grafica ha conferito delicatezza e maggiori sfumature agli elementi visivi.


IL COLORE
Nell’animazione i colori hanno un ruolo fondamentale e il regista ha bisogno di sapere come sarà l’immagine finale sullo schermo e quindi colore, illuminazione e mood vengono previsualizzati nel COLOR SCRIPT, una mappa delle scene in miniatura. La resa della palette cromatica è notevole, dandoci l'impressione di guardare degli acquerelli dai colori vivaci.
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L’INIZIO E IL FINALE
La volpe contempla le stelle. La nuvola da cui scaturisce in lontananza la balena suggerisce l’impalpabile connessione con l’oggetto della sua ricerca. Questa volpe non è diversa da Ulisse o dal Capitano Achab in Moby Dick, se vogliamo rimanere in tema cetacei e ostinazione...
Quindi ciò che racconta questa storia è universale:
tutti noi inseguiamo qualcosa, partiamo per dei viaggi che spesso, una volta iniziati, facciamo fatica a giustificare o spiegare con semplici parole. La ragione ha i suoi limiti. È come con gli animali: puoi classificarli ma spunta sempre l’ornitorinco!
Il primo tentativo di capire quello che si vede è inquadrare l’esperienza in un sistema categoriale precedente. Ma allo stesso tempo le osservazioni mettono in crisi il quadro categoriale, e allora si cerca erroneamente di riadattare il quadro. Molto meglio ricominciare il viaggio guardando da una prospettiva diversa.
Non smettete di essere curiosi, anche se quello che troverete non sarà quello che stavate cercando, o speravate di trovare all'inizio.
Proseguite il viaggio come fa nel finale la volpe!
Ciao a tutti da KeyserSoze che prende e...
"sparisce!"
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