Per tutti coloro che erano in vita e con la minima cognizione del mondo, l'11/9 non è più stato lo stesso dopo il 2001. Nel bene e nel male, intendiamoci...
Mi ricordo che era il mio primo giorno di terza liceo, cambiavo sezione e indirizzo di studio ed era una meravigliosa giornata di sole ancora estivo. Avevo conosciuto i nuovi compagni ed esisteva solo il mondo "dentro", il mio mondo di adolescente. Da lì a qualche ora, la mia percezione del mondo "fuori" cambiò per sempre e come il mio, quello di miliardi di persone, di vite e di storie.
Ad un solo anno di distanza da quel dì che cambiò per sempre il moderno Occidente, una maxi produzione internazionale mise in atto una storica operazione culturale e cinematografica.
11 registi per 11 paesi, 11 sguardi per 11 culture, 11 porzioni di film, ciascuna della stessa, simbolica durata: 11 minuti, 9 secondi e 1 fotogramma.
Perché ne parliamo su Lifeizshort? Ma ovviamente perché la sua essenza è proprio il cortometraggio. E che cortometraggi!
Registi
Paesi


Uno straordinario mosaico di storie e personaggi che si misurano e si confrontano con l'onda d'urto - reale o di coscienza - di quel giorno indelebile.
Come abbiamo spesso sottolineato, il cortometraggio ha dei limiti fortemente vincolanti per la sua riuscita e il principale sta proprio nella sua essenza di "breve durata". Troppo spesso, purtroppo, gli autori non riescono a catalizzare grandi tematiche o significati - simbolici o narrativi - in un lasso di tempo così breve. Il risultato è che il cortometraggio non parta allo spettatore, se non attraverso un consolatorio pregio estetico delle immagini.
Non è il caso di questo film che, pur essendo un lungometraggio diviene esempio concreto di come un corto possa raggiungere vette altissime di cinema. Certo, abbiamo a che fare con autori di livello supremo, basti citare (tra i più noti) Amos Gitai, Sean Penn, Inarritu e Tanovic, e che la potente tematica offriva uno stimolo ed uno sguardo ampio rispetto alla solita quotidianità... ma raramente capita di assistere ad una così straordinaria galleria di cortometraggi riusciti.
Dall'Iran all'Egitto, passando per la Bosnia e fino al Giappone, un impegno corale di registi che prima ancora sono uomini, cittadini di questo folle, meraviglioso, spaventoso mondo.
In un perfetto equilibrio di registri che suonano come una sinfonia, ogni spettatore può riflettere, riconoscersi o sdegnarsi come meglio crede. Attraverso l'intimità di una storia d'amore (il bellissimo corto muto Francese ed il poetico Ernest Borgnine per gli USA) tra le parole di una maestra Iraniana e di una reporter Israeliana (così tristemente abituate all'orrore della guerra) o ascoltando le voci dei testimoni di guerre accadute e dimenticate (la giovane Bosniaca e la feroce critica di Loach per l'11 settembre Cileno del 1973) oppure disperdersi nella surreale e divertente immaginazione dei bambini, che pensando di riconoscere il diabolico Bin Laden nel loro piccolo villaggio, sognano di catturarlo per pagarsi scuola e cure mediche grazie alla taglia di 25 milioni di dollari (Burkina Faso).
Prima che attorno all'11 settembre 2001 si delineassero gli inquietanti scenari degli anni a venire.
Prima che tutte le verità vengano sepolte.
Un film che non si può ignorare.
11 piccoli capolavori da vedere, rivedere e ricordare.