DOGMA 95 vs DOGMA 17

DOGMA 95

Von Trier, Levring, Vinterberg, Kragh-Jacobsen - Copenaghen 1995

DOGMI A CONFRONTO

22 anni e un abisso li separano. Nobili Bassifondi rende omaggio ad una piccola rivoluzione culturale e intellettuale dei nostri tempi.

Era il 1995 quando 4 audaci cineasti danesi fondarono a Copenaghen un collettivo rivoluzionario con l'intento di liberare il cinema dalla sua condizione di "arte individuale", trasformando la settima arte in un medium democratico alla portata di tutti. Lo chiamarono DOGMA 95.

I 4 registi presero una netta posizione. Critici della piega troppo edonistica e superficiale di un certo cinema moderno, raccolsero 10 regole estreme denominate nel loro insieme VOTO DI CASTITA'.

Tra esse figuravano, ad esempio, l'anonimato del regista e della troupe nei titoli di testa, riprese esclusivamente in esterni con elementi scenografici preesistenti. Macchina da presa sempre a spalla, eliminazione di suoni o musiche in post-produzione, filtri e accorgimenti fotografici particolari e altro ancora...

 

DOGMA 17

Zanrè, Bresciani, Vecchio, Lazzaron - Milano 2017

"DOGMA 95 è evidentemente molto ispirato alla Nouvelle Vague, che all’epoca ha funzionato come una vera e propria cura di ringiovanimento."

L.V.T.

PRINCIPIO ISPIRATORE

Chi conosce Lars Von Trier (padre fondatore del Dogma insieme a Levring, Vinterberg e Kragh-Jacobsen) sa bene quanto l'indole provocatoria di questo regista preceda ogni sua opera o apparizione; e chi lo conosce ancora meglio, saprà dell'enorme rispetto che egli ha sempre nutrito per il cosiddetto cinema "d'arte". La sua venerazione per i GRANDI MAESTRI - come Dreyer, Tarkowskij, Bergman – ed il suo debito nei loro confronti non è mai stato un mistero.

La sua filosofia di cineasta è sempre stata quella di osare. Da quando, giovane studente di cinema, aggiunse quel VON al suo nome reale per darsi autorevolezza aristocratica: "...ai tempi della scuola nessuno considerava i miei lavori. Ma quel Von non potevano ignorarlo..." [L.V.T].

 Le prime esperienze con i cortometraggi e l'approdo ai film negli anni '80. Tutto sempre nel nome di un rigido, talvolta esasperato, tecnicismo e di estrema ricerca simbolica e di contenuti; le eccedenze registiche e di scrittura erano parte inscindibile del suo lavoro. Insomma, un ego smisurato - ma anche autoironico - convinto che il mestiere di “fare cinema” andasse preservato e concesso a pochi eletti.

E dunque, cosa ha spinto una personalità così radicale a redigere un trattato anticonformista e all'opposto dei suoi principi? E cosa enuncia esattamente questo documento? 

Cosa accomuna NOBILI BASSIFONDI e DOGMA 95?

“Quello che conta è il processo che porta alla creazione dell’opera. Il manifesto è puramente teorico ma allo stesso tempo la teoria è più importante della persona."

L.V.T.

La comunicazione è in un momento storico senza precedenti. Velocità di realizzazione, garanzia di profitto, affermazione di sé e condivisione obbligatoria. Musica, video, opinioni, relazioni... tutto è sempre più alla portata e - diciamolo francamente - ognuno è sempre più un tuttologo di qualsivoglia categoria. La tecnologia nell'ultimo decennio è cresciuta in modo esponenziale e incontrollato. Ma tutto questo potenziale ha davvero portato ad un progresso sensibile e culturale delle persone? Non è altrettanto vero che all'idea imperante di immagini ad impatto, si sacrificano il più delle volte quelle che sono rappresentazioni più basiche e profonde del linguaggio filmico? Non è vero che più sono ampi e complessi i mezzi a nostra disposizione e più si richiede autorità nell'usarli anche se il contenuto è pressoché assente? Il mercato impone e la nostra cultura obbedisce e si modifica, si adatta e si corrompe, per esigenza e per necessità.  

Gli aspiranti cineasti sbattono contro muri ancora più solidi dei precedenti. Storditi dalle grandi produzioni!!! I grandi budget!!! I "like" e le "impressions" necessarie per emergere. Il favore di un pubblico sempre più addomesticato nell'essere giudice.

In piena sintonia con la dottrina di Dogma95, della Novelle Vague e di altre avanguardie, il progetto Nobili Bassifondi ha la profonda convinzione che il compito del cinema sia quello di tracciare nuove vie di espressione e spunti di riflessione. Conservare la base profonda che è insita nel suo linguaggio e davanti ad una consolatoria e appagante estetica gratuita di spettacolarizzazione.

Un ritorno all'autenticità. Non importa il "come", importa portare in scena. A brutti film con tanti soldi, noi rispondiamo: grandi corti con pochi!

“Ho smesso di contestare il cinema danese molto tempo fa. Bisogna detenere una forma di potere per poter protestare. Non c’è alcuna ragione per prendersela con cose che non contano. Nell’industria cinematografica attuale, il potere è certamente rappresentato dal cinema americano, dati i suoi enormi mezzi e la sua predominanza sul mercato internazionale. Non è una critica, ma un punto di vista. Sono liberale. Piuttosto c’era bisogno di una controproposta, ecco la nostra intenzione con Dogma95.” [L.V.T]

 

 

Facce nobili dai bassifondi

Dario - The Vision
Fabio - The Professor
Lucio - The Veteran
Andrea - The Priest
Alex - The Wizard

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