Dietro le quinte – A scuola di magia

Avrei sempre voluto iscrivermi ad una scuola di magia... strana, quella fascinazione per chi sapeva tirare fuori conigli dal cilindro o mi ridicolizzava con le carte. Avrei voluto rendermi invisibile e rubargli i trucchi! A chi non è capitato d'imbattersi in una persona capace, dotata di un'arte meravigliosa nel saper realizzare qualcosa; magari il nostro falegname o un intagliatore di cuoio oppure, come nella maggior parte dei casi, una celebrità, qualcuno di cui ammiri l'opera, i quadri che dipinge, la musica che incide o i film che realizza.

E magari l'unica volta che riesci ad incontrarlo, mentre te ne stai lì face to face ancora incredulo a dichiarargli spassionatamente quanto ammiri il suo lavoro, scopri che è uno stronzo. La sua spocchia ti investe e ti stende e tu - per il solo timore di una condanna - chiariamoci - fai appello al tuo Super-IO per non sfogarti sul tuo, ormai, EX-idolo.

Ora sei pronto a confinarlo dalla tua Top 5 alla Low 5. Torni a casa e bruci tutto quello che hai di lui, giusto per una magra gratificazione di vendetta...

 

Certe volte, invece, accade l'esatto opposto e la soddisfazione è parecchia.

Torniamo a parlare di David F.Sandberg, il nostro mago svedese a cui abbiamo dedicato un articolo poco tempo fa (se ancora non l'avete ancora letto, andate e godetevi i suoi brillanti cortometraggi horror...) e di come abbia scelto di condividere candidamente il suo sapere e la sua esperienza con tutti i sognatori e filmmaker del pianeta.

Questo simpatico omaccione, che trasmette un senso di tranquillità solo a guardarlo, si mette alla berlina realizzando una decina di video dei making-of dei suoi lavori. Il risultato è a dir poco sorprendente. Non solo perché appare evidente la grande abilità e dedizione - quasi di un folle a momenti - di questo factotum scandinavo, ma perché, giocando con l'autoironia, Sandberg ripercorre tutti gli imprevisti ed ostacoli incontrati e ci mostra come affrontarli e superarli con poche spese, molta determinazione e, cosa non da tutti, grande immaginazione.

Devo ammettere che guardare questi video è stato quasi più coinvolgente di gustarsi il lavoro finito. In parte perché imparare trucchi e nuove tecniche è sempre stimolante. Dall'altra voglio ringraziare David perché mi ha fatto ricordare di quando anch'io, anni fa, costruivo piccoli dolly e carrelli artigianali con i Lego di casa per la mia prima videocamera digitale. Scoprire personaggi come lui che hanno tratto il massimo beneficio da questo basico ingegno umano è davvero motivo di stimolo per ricominciare ogni volta.

 

 

 

Il MacGyver del mini-set assembla lampadine, adattatori e materiale vario della su azienda nazionale Ikea. Ricicla batterie dell'auto per creare illuminazioni ad alto voltaggio in casa, plasma parti cilindriche di mobili vari per ottenere binari e carrelli per riprese ad hoc.

L'autore ci guida attraverso la decostruzione dei suoi effetti visivi. Clip dopo clip impariamo in modo pratico come realizzare dei buonissimi effetti speciali, effetti visivi o validi trucchi di regia per inserire elementi fantasy e animazioni nei vostri progetti. Anche in questo caso possiamo scovare nuovi software per l'editing grafico (alcuni a pagamento) ma vi consiglio vivamente il più usato dall'autore, disponibile gratuitamente sul web: BLENDER utilissimo per realizzare grafiche, maschere e animazioni di ogni tipo.

 

David si sofferma in particolare su un elemento quanto mai ostico per qualunque aspirante o navigato filmmaker o cineasta in generale: oltrepassare la barriera del suono! (concedetemi questa freddura british...).

L'audio è importante tanto quanto una buona resa video e troppo spesso ce ne dimentichiamo, minimizzando in fase di ripresa per poi imprecare come pazzi (in questo caso i nostri suoni saranno decisamente nitidi!!!) in fase di post-produzione.

Puoi avere il miglior girato immaginabile ma rumori di fondo, riverberi, ronzii o semplicemente volumi scadenti o ambientali possono pregiudicare il risultato. Problemi occorsi a tutti, specie quando si realizzano i primi lavori autofinanziati e dunque con mezzi piuttosto scarsi.

 

La clip dedicata THE IMPORTANCE OF SOUND è un gioiello che illustra bene le comuni  problematiche e come aggirarle. Mai sazio di generosità, Sandberg ci consiglia una serie di software quasi tutti disponibili gratis sul web. Per l'editing audio ecco a voi REAPER .

Certo, Sandberg si dimostra subito un bel diavolo di NERD nell'utilizzare questo, come altri software che vedremo in seguito e conosco bene lo sconforto che qualunque editing video - o audio che sia - può generare nell'utente meno esperto. Ma dedicandogli il giusto tempo e impegno è certamente un ottimo mezzo (e free download...).

 

The Importance of Sound

 

Inutile sottolineare quanto Sandberg sia incredibilmente bravo, esperto e perseverante e i risultati dei suoi lavori parlano da soli. Come raccontato in precedenza, al momento si trova nell'assolata Los Angeles, lontano dalla fredda Goteborg e impegnato nella post-produzione dell suo primo lungometraggio.

I suoi brillanti sforzi sono stati premiati da quando il produttore hollywoodiano James Wan - regista e produttore del filone Saw per intenderci - ha deciso di farne un film e affidargli la regia. Ad agosto 2016 sarà il turno anche delle sale italiane, quindi non perdetevelo.

Intanto, godetevi quello che vi siete persi del mago e, David,

grazie per aver condiviso tutto questo con noi!